Quando si ha la polpa di eucalipto tra le mani, essa viene ridotta in una viscosa di cellulosa e poi estrusa in filiera, lì si ottengono lunghe fibre poi intessute in modo da formare poi il Lyocell. Durante l'intera lavorazione l'unica sostanza chimica utilizzata è il solventeche è oltretutto non tossico. Inoltre risulta possibile riutilizzare il 99% della sostanza in un processo a ciclo chiuso. In questo modo, al di là delle opinioni, si minimizza l'impatto sull'ambiente e, in generale, fumi e acque inquinanti che derivano sono così scarsi che anche i più critici sono d'accordo nel ritenerli praticamente innoqui. Anche sulla questione dell'essere biodegradabile, per il Lyocell, c'è chi borbotta. Ciò che risulta è che sia da considerare biodegradabile perchè si tratta di una fibra cellulosica: anche se in una discarica non si decompone completamente, questa fibra riesce a decomporsi in soli otto giorni in determinati ambienti.